Asilo nido e scuola del ‘infanzia operano ogni giorno dentro ad una filosofia di continuità: le esperienze non vengono interrotte, ma seguono un pensiero che “sale” dal nido alla scuola, secondo lo sviluppo del bambino.

Le educatrici e le insegnanti condividono la stessa idea di bambino apprendista, attivo attraverso tutti i suoi linguaggi e credono nella cura del contesto e nell’offerta di “materie intelligenti” con i quali il bambino può sperimentare in libertà secondo le sue curiosità e i suoi tempi. Sono inoltre convinte che lo stare fuori offra innumerevoli occasioni di apprendimento: per questo quotidianamente i bambini giocano all’aperto.

Gli spazi all’interno del a struttura sono distinti tra nido e scuola d’infanzia, ma i bambini sanno che

possono concordare con gli adulti dei momenti di gioco per gruppi eterogenei d’età; i bambini della

scuola d’infanzia possono andare nelle stanze del nido e viceversa. Si creano poi momenti spontanei

di continuità negli spazi “condivisi”, come il cortile o il prato di Brogno. Momenti programmati di

continuità sono invece il corso di acquaticità e percorsi dedicati esclusivamente ai bambini “grandi” del nido con i “piccoli” dell’ infanzia.

I bambini imparano molto dall’ osservazione e dall’interazione con altri bambini; giocare in gruppi d’età mista offre vantaggi sia per i piccoli che per i grandi. I piccoli imparano spontaneamente dai più grandi osservando il loro gioco e ascoltando; se poi vengono coinvolti nei loro giochi sociali ricevono una struttura di gioco che solo con i coetanei non sarebbero stati in grado di gestire. Dai più grandi ricevono inoltre stimolo, sicurezza e sostegno emotivo nell’ affrontare nuove sfide. I grandi imparano ad accudire e guidare, ad essere gentili e premurosi, sviluppando l’empatia. Quando i più grandi spiegano qualcosa ai piccoli articolano idee e si chiariscono concetti man mano

che spiegano e rispondono alle domande: “imparano insegnando”.